Nell’ambito delle azioni per la semplificazione e il miglioramento della pubblica amministrazione, è stato avviato un progetto specifico per rafforzare il ruolo dei Comuni capoluogo, valorizzandone la funzione di coordinamento e di messa in rete con il territorio circostante. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di dotare questi enti di una “cassetta degli attrezzi” più solida e aggiornata, in grado di affrontare in modo efficace le sfide della governance territoriale su scala vasta.
I Comuni capoluogo svolgono una funzione cruciale nel sistema delle autonomie locali. Essi rappresentano spesso un punto di equilibrio tra realtà territoriali molto diverse, come i piccoli comuni dell’entroterra, che guardano al capoluogo come riferimento per servizi e funzioni, e le più complesse città metropolitane, con cui è necessario costruire visioni condivise e strategie comuni.
Il progetto intende quindi rafforzare la capacità delle città medie di uscire dalla sola dimensione locale, riconoscendo loro un ruolo più ampio nella pianificazione e nel coordinamento delle politiche territoriali. In questo modo, le città capoluogo diventano cerniere istituzionali, capaci di dialogare “dal basso” con i territori e “verso l’alto” con i livelli di governo superiore.
Il progetto si basa su un disegno organico, strutturato attorno a due pilastri operativi:
Rafforzamento della capacità di governance territoriale, per permettere ai Comuni capoluogo di esercitare un ruolo proattivo nella costruzione di politiche integrate e condivise.
Modernizzazione del sistema amministrativo territoriale, attraverso la definizione di aree omogenee per la gestione associata di funzioni e per la progettazione di strumenti comuni.
Questi due pilastri si alimentano a vicenda: il primo lavora sulla governance, cioè sulle modalità con cui gli attori territoriali si coordinano e decidono insieme; il secondo interviene invece sulla struttura amministrativa, per renderla più funzionale, flessibile ed efficace nel rispondere ai bisogni complessi del territorio.
Le finalità del progetto si traducono in tre obiettivi generali, tra loro strettamente connessi e complementari.
Il primo è la Pianificazione Strategica di Area Vasta, intesa come processo condiviso per rafforzare la sostenibilità e la resilienza dei territori. Questo obiettivo prevede il coinvolgimento di Comuni, stakeholders, cittadini e istituzioni, nella definizione di azioni prioritarie, anche in risposta a emergenze economiche e sociali. La pianificazione strategica diventa anche uno strumento di integrazione finanziaria, utile per mobilitare risorse e valorizzare il capitale territoriale.
Il secondo obiettivo riguarda l’individuazione di Ambiti Ottimali, cioè di quelle configurazioni territoriali che meglio rispondono alle esigenze di gestione delle funzioni e di coordinamento. L’idea è superare i confini amministrativi rigidi e costruire sistemi di governance flessibili e praticabili, che nascano dai reali bisogni dei territori.
Il terzo obiettivo è la creazione di Strumenti di diagnosi e valutazione delle politiche urbane, con l’intento di costruire un sistema solido di analisi, monitoraggio e misurazione degli impatti. Si tratta di osservare costantemente il benessere del territorio, analizzare i trend e le prospettive, e orientare le strategie future sulla base di dati affidabili, anche alla luce delle fragilità evidenziate dalla crisi sanitaria da Covid-19.
Per raggiungere i suoi obiettivi, il progetto si sviluppa attraverso sei linee di intervento operative, pensate per costruire un percorso progressivo e coerente:
Definizione e costituzione del target di progetto, ovvero individuare e coinvolgere gli attori principali (Comuni capoluogo, enti partner, stakeholder territoriali).
Sperimentazione della Pianificazione Strategica, con attività pilota e modelli replicabili che rafforzino la capacità di visione e di programmazione a livello di area vasta.
Integrazione delle politiche urbane, accompagnata dall’individuazione di strumenti ICT, finanziari e di programmazione integrata, che consentano una gestione più efficiente e coordinata delle risorse.
Analisi dei contesti territoriali e individuazione di ipotesi di ambiti ottimali, per superare logiche amministrative rigide e favorire configurazioni più funzionali.
Sviluppo di strumenti innovativi di diagnosi e monitoraggio, per valutare in modo oggettivo l’efficacia delle politiche territoriali e orientare le decisioni.
Costruzione di una piattaforma interattiva “Rete città medie – open data”, per facilitare la condivisione di esperienze, dati, soluzioni e pratiche tra i Comuni coinvolti.
Questo progetto rappresenta una scommessa importante sulle città medie italiane, troppo spesso trascurate rispetto ai grandi centri urbani ma fondamentali nella tenuta economica, sociale e culturale dei territori. Rafforzarne la governance significa anche costruire una rete territoriale più solida e coesa, in grado di affrontare le sfide della transizione ecologica, digitale e demografica.
Attraverso la sperimentazione, l’analisi dei contesti, l’uso intelligente dei dati e la creazione di nuove piattaforme collaborative, il progetto mira a rafforzare il ruolo dei Comuni capoluogo come promotori dello sviluppo locale, creando un modello di governance territoriale più moderno, integrato e resiliente.