Fisco, io non ho più paura con questa sentenza di Cassazione: devono dimostrare tutto e sei salvo

I contribuenti vedono la luce, la sentenza della Cassazione porta grande speranza: ora il fisco deve dimostrare tutto.

Nella vita di tutti i giorni, fra spese e problemi, le comunicazioni più temute da parte dei contribuenti sono quelle provenienti dal fisco. In prossimità di alcune feste, o magari delle vacanze, in tanti si trovano spesso a dover scoprire, da comunicazioni varie, che sono di grandi cifre.

donna preoccupata e martelletto del giudice
Fisco, io non ho più paura con questa sentenza di Cassazione: devono dimostrare tutto e sei salvo – ot11ot2.it

Gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate sono comunque spessissimo al centro di polemiche, e non raramente anche di controversie che vengono portate in tribunale , facendo per anni ragionare i legali del settore fiscale. Una grande novità, in questo senso, arriva ora dalla Cassazione, a seguito di una sentenza che potrebbe essere davvero rivoluzionaria.

Il caso nasce dal ricorso presentato da un contribuente di Latina nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, ormai nel lontano 2006: a distanza di quasi vent’anni, in vari step giudiziari, alla fine la situazione ha dato vita ad una sentenza della Cassazione pronta a fare da apripista ad una serie di normative per quanto riguarda le comunicazioni fiscali.

Notifiche e chiarezza: la sentenza della Cassazione per il contribuente

Come riportato anche da lentepubblica.it, la Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del contribuente di Latina, definendo infondata la valutazione data dai giudici di secondo grado. Secondo quanto affermato dai giudici che si sono occupati del caso, infatti, il messo comunale non può semplicemente utilizzare un modulo precompilato, con dettagli generici, per giustificare l’impossibilità di notificare l’atto al contribuente.

sentenza tribunale
Notifiche e chiarezza: la sentenza della Cassazione per il contribuente – ot11ot2.it

Va dimostrato, in maniera molto dettagliata, i sopralluoghi e le verifiche anagrafiche effettuate; in sostanza, va ben dimostrato che ci sia adoperati per far arrivare in tutti i modi la comunicazione al contribuente. La Cassazione specifica che, in mancanza del resoconto dettagliato delle ricerche svolte, la notifica non ha i requisiti richiesti dalla legge e dunque può considerarsi invalida.

Non basta, quindi, che il contribuente venga definito come “sconosciuto” o “irreperibile”: vanno inseriti elementi concreti e verificabili che lo dimostrano. La sentenza, quindi, chiarisce come i contribuenti abbiano il diritto di controllare l’operato dell’amministrazione finanziaria, specie per quanto riguarda l’atto di notifica, che porta anche il diritto alla difesa del cittadino.

Senza dubbio, quindi, la sentenza della Cassazione porta risvolti positivi per tutti i cittadini, e va a delineare un percorso un po’ più chiaro, nel rispetto delle garanzie fondamentali del contribuente, in un sistema tributario piuttosto complesso.

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