91 vite spezzate in un solo anno.
Celle da 10 con 14 persone dentro.
Temperature oltre i 45 gradi, senza aria né umanità.

Questa non è una descrizione apocalittica: è la fotografia reale delle carceri italiane nell’estate 2025, come confermato dal Garante nazionale e dai principali organismi europei.
🚨 91 suicidi nel 2024: il dato più tragico degli ultimi 30 anni
Secondo l’associazione Antigone, il 2024 ha segnato il record storico di suicidi in carcere: 91 detenuti si sono tolti la vita, spesso in isolamento, senza supporto psicologico, sopraffatti da condizioni disumane.
Un dato mai raggiunto prima dal 1995, e che mostra un sistema al collasso morale oltre che strutturale.
🧨 Sovraffollamento al 135%: celle piene, corpi ammassati
I numeri ufficiali parlano chiaro: oltre 62.000 detenuti per poco più di 51.000 posti regolamentari.
Significa che ogni 10 letti ce ne sono almeno 13 o 14 occupati. In molte strutture il tasso sfonda il 150%, rendendo ogni gesto quotidiano — dormire, lavarsi, respirare — una sfida.
☠️ Caldo infernale e celle senza aria: fino a 45 °C
Con le finestre oscurate per motivi di sicurezza e l’assenza di climatizzazione, le celle si trasformano in forni roventi. In estate, la temperatura interna può superare i 45 °C, senza ventilazione né possibilità di rinfrescarsi.
Non si tratta di “disagio”: si tratta di una tortura silenziosa.
⚖️ Il Garante: “Serve un indulto di due anni, subito”
Il Garante dei detenuti, Stefano Anastasia, ha lanciato un appello chiaro e documentato: un indulto biennale per le pene inferiori o pari a 2 anni permetterebbe di riportare la popolazione carceraria entro i limiti legali, ristabilendo almeno le condizioni minime di umanità.
Una misura simile fu adottata nel 2006, con effetti positivi anche sulla recidiva.

🌍 L’Italia sotto accusa: violati i diritti umani
Il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) ha denunciato ripetutamente l’Italia per:
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celle inferiori ai 3–4 m² per detenuto;
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mancanza di privacy nei servizi igienici;
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isolamento prolungato;
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carenza strutturale e sanitaria;
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abusi fisici e trattamenti inumani o degradanti (in violazione dell’art. 3 della CEDU).
Anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato più volte lo Stato italiano per queste condizioni inaccettabili.
🛠️ Cosa si può fare oggi (e non domani)
Obiettivo | Soluzione proposta |
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Ridurre il sovraffollamento | Indulto biennale per pene ≤ 2 anni |
Combattere il caldo estremo | Ventilazione forzata e dispositivi portatili |
Prevenire altri suicidi | Supporto psicologico e sociale H24 |
Ripristinare la dignità | Alternative alla detenzione per reati minori |
📣 È ora di scegliere da che parte stare
Dietro le sbarre non ci sono numeri, ma persone. Alcune hanno sbagliato, altre aspettano giudizio. Nessuno, però, merita di vivere — o morire — in condizioni disumane.
Oggi chiediamo al Ministro Nordio, al Parlamento e al Governo di agire:
👉 con coraggio
👉 con umanità
👉 con urgenza
📢 Un indulto mirato può salvare vite, riportare legalità e ridare dignità a un sistema che l’ha persa.
Tollerare oggi significa essere complici domani. Non restiamo indifferenti.
Condividi, parla, scrivi: la dignità non è un premio. È un diritto.