Via libera alla proposta di legge che prevede l’introduzione della settimana corta in un Paese europeo: i dettagli sull’iniziativa di cui si parla anche in Italia.
Ormai da mesi si parla della possibile riduzione del monte ore lavorativo dei dipendenti introducendo, di fatto, quella che viene chiamata “settimana corta”. In Italia questa proposta è stata avanzata già alla Camera, ma l’iniziativa è in fase di stallo, nonostante alcune aziende stiano sperimentando sistemi simili per i propri dipendenti.

Nel frattempo, in un Paese europeo è arrivata la prima approvazione per la settimana corta che darà il via libera all’iter per la definitiva introduzione. La proposta prevede una riduzione dei turni di lavoro, ma anche un maggior controllo di questi turni garantendo ai dipendenti il diritto alla disconnessione.
Settimana corta in Spagna, primo via libera alla proposta: cosa prevede
C’è l’ok all’introduzione della settimana corta in Spagna, proposta che prevede la riduzione delle ore di lavoro per i dipendenti. Quello arrivato nei giorni scorsi, però, è il primo via libera, ora per rendere operativa la legge si dovrà attendere l’iter parlamentare.

La prima approvazione, difatti, non rende effettiva la legge, ma dovrà arrivare l’ok definitivo dal Parlamento non al momento così scontato, considerato che Vox e Popolari, i maggiori partiti di opposizione in Spagna non si sono detti favorevoli all’iniziativa. In particolare, la proposta di legge farebbe abbassare i turni lavorativi dalle 40 ore attuali a 37,5 ore senza che gli stipendi vengano intaccati. Meno ore, dunque, a parità di salario per i lavoratori ai quali sarà garantito il diritto alla disconnessione. Non solo, è prevista anche l’introduzione di un sistema di controllo maggiore dei turni effettivi di cui si occuperà l’ispettorato del lavoro utilizzando un apposito registro.
Nel nostro Paese, già da oltre un anno, questa proposta è stata avanzata dai partiti di opposizione, ad eccezione di Italia Viva, ma ad oggi l’iniziativa è bloccata alla Camera. Tuttavia ci sono aziende che hanno avviato un percorso di sperimentazione della settimana corta per i propri dipendenti, una scelta che ha come obiettivo quello di valutare i benefici per le aziende, ma soprattutto per i dipendenti. A bloccare la riduzione del monte ore lavorativo in Italia sarebbe principalmente il problema della produttività, ossia il prodotto lavorato in un’ora dai dipendenti, parametro molto basso nel nostro Paese rispetto all’intera Unione Europea. Questo vuol dire che le imprese farebbero fatica ad abbassare le ore sostenendo le stesse spese per i salari.