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Quando la suocera mette il dito tra moglie e marito: la guida alla sopravvivenza familiare

Published by
Daniela Guglielmi

Convivere – anche a distanza – con una suocera alquanto invadente non è semplice, ma con un po’ di astuzia si può giostrare ogni insidia.

Dobbiamo accettarlo: le suocere sono le donne che, nel bene o nel male, hanno cresciuto nostro marito. Ed è proprio quando ci si sposa che quei tratti distintivi li accettiamo nero su bianco. Perché sì, spesso il figlio è il riflesso della madre, ma pochi si aspettano che, oltre al riflesso, ci si debba sposare anche con l’ombra. Quella della suocera.

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Se si è fortunate, nessun problema. Ma chi sta leggendo queste righe, probabilmente, sa bene cosa significa avere una suocera invadente. E no, non siete sole: uno studio condotto dalla psicologa Terri Apter ha rilevato che oltre il 60% delle donne riporta una relazione difficile o ostile con la madre del proprio partner, mentre il 55% delle suocere si sente a disagio in presenza delle nuore.

Fino a qui, niente di nuovo. Se non fosse che a ogni situazione corrisponde una conseguenza. E sì, anche stavolta sotto forma di dati. Secondo l’Associazione Matrimonialisti Italiani (AMI), circa il 30% delle separazioni è attribuibile alle interferenze dei suoceri nella vita di coppia — con un impatto tutt’altro che marginale da parte delle suocere. La parte positiva? Il restante 30% ha trovato il modo di giostrarsela.

La guida alla sopravvivenza con la suocera

Non servono manuali da libreria, basta guardarsi attorno: il rapporto tra nuora e suocera è uno dei più spinosi di sempre. Secondo la psicologa Annalisa Amadesi, autrice del libro ‘Finché suocera non vi separi’ insieme all’avvocato Michela Foti, tutto parte da una radice emotiva ben chiara: molte madri di figli maschi sviluppano una forma di attaccamento talmente forte da non riuscire a cedere il passo a un’altra figura femminile. E quella figura siamo noi.

La guida alla sopravvivenza con la suocera – ot11ot2.it

Quindi come si sopravvive? Con astuzia, intelligenza e qualche sana strategia. Dobbiamo imparare a gestire, non a combattere. A non entrare in competizione, ma a osservare tutto con un minimo di distacco. Non è nostra madre, non ci ha cresciute, e non dobbiamo aspettarci da lei empatia o complicità. Ciò che dobbiamo fare, invece, è trovare una posizione che ci tuteli senza trasformare ogni Natale in un campo di battaglia.

A volte basta un sorriso finto, altre volte una teglia di lasagne surgelate offerte come scambio di pace. L’importante è non perdere il controllo, non criticare mai direttamente il ‘figlio perfetto’ che ha cresciuto, e soprattutto: allearsi con il partner, senza metterlo nel mezzo. Sì, è sua madre. Ma ha scelto di vivere con voi. E con questo, si parte in vantaggio.

E poi, a dirla tutta, non dobbiamo vincere la guerra: dobbiamo solo mantenere la pace.

Daniela Guglielmi

Potrei dire di essermela cercata, ma la verità è che la scrittura ha trovato me. Classe '94, scrittrice per caso e oggi redattrice a tempo pieno. La mia avventura con la scrittura è iniziata per gioco, quando qualche anno fa ho mollato tutto per ritrovare me stessa. Da allora collaboro con diverse riviste e blog, trasformando un semplice passatempo in una carriera a tempo pieno. Non amo la superficialità: mi nutro di approfondimenti e cerco sempre di andare oltre l'apparenza delle cose.