Se i problemi di pressione ti rendono la vita difficile c’è un’abitudine che può aiutarti a gestirli meglio.
Contando che la prima causa di morte in Italia sono le malattie cardiovascolari non stupisce che i problemi di pressione siano così diffusi. Una persona su tre presenta valori al di sopra della norma, e anche se esistono farmaci per regolarli non significa che siano la soluzione definitiva alla questione. Come ogni medicinale hanno effetti collaterali di cui tenere conto.
Considerando lo stress e i ritmi frenetici richiesti dal lavoro per di più è facile che questa condizione si aggravi nel tempo. Per questo accanto alla terapia farmacologica prescritta dal medico conviene trovare dei sistemi per attenuare il problema per quanto possibile. Si può partire dalla dieta riducendo l’apporto di sale e i cibi grassi, ma volendo si può fare molto di più senza guardare cosa si ha nel piatto.
Esiste infatti un’abitudine che molti hanno già che da sola può fare molto contro l’ipertensione, senza richiedere di stravolgere la propria routine. Si tratta di un’attività di tutto riposo, che se fatta ogni giorno nel giro di poco tempo inizierà già a dare i primi benefici se fatta nel modo corretto.
Per i bambini piccoli è naturale prevedere un momento di riposo durante il pomeriggio, ovvero il “sonnellino” previsto anche dalla scuola dell’infanzia. Già dalle elementari questa abitudine va persa, eppure concedersi una breve dormita ha un impatto benefico sulla salute. Aiuta infatti a dare tregua alla mente e alleviare lo stress, che incide anche sui valori della pressione sanguigna.
Questo non vuol dire che dormire tutto il pomeriggio sia un’abitudine sana. Una mezz’oretta è più che sufficiente allo scopo, anzi provare a dormire di più rischierebbe di compromettere la qualità del riposo notturno. L’orario appropriato per il sonnellino secondo gli esperti della Sleep Clinic di Bologna è tra le 14 e le 16 per abbassare la pressione di circa il 4%.
In questa fascia oraria infatti il nostro organismo attraversa fisiologicamente una fase in cui è meno attivo e meno vigile. Dormire quindi non fa che assecondare questa tendenza che è del tutto naturale, che si verifica anche se mangiamo leggeri a pranzo.
L’unica controindicazione di questa abitudine riguarda chi fa i conti con una condizione di insonnia cronica. In questo caso infatti c’è il rischio che il sonnellino pomeridiano renda ancora più difficile addormentarsi alla sera.