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Amore vero o semplice illusione? La psicologia dà risposta a chi non distingue farfalle sullo stomaco da prosciutti sugli occhi

Published by
Daniela Guglielmi

La psicologia viene incontro anche agli innamorati seriali che non hanno ben chiaro se il loro è vero amore o solo frutto di un’illusione.

Cosa c’è di più forte e gratificante dell’amore verso qualcuno? Eppure, sia il corpo che la mente attraversano fasi ben distinte, tanto che a un certo punto diventa persino difficile capire se chi abbiamo accanto è davvero la persona giusta per noi.

Amore vero o semplice illusione? La psicologia dà risposta a chi non distingue farfalle sullo stomaco da prosciutti sugli occhi – ot11ot2.it

Come molti sanno, c’è una differenza netta tra amore e innamoramento. Quest’ultimo è quella fase in cui il cuore corre, le farfalle nello stomaco fanno il pieno di libertà e la presenza dell’altro scatena sensazioni simili a una sostanza stupefacente. Insomma, la cotta. I primi sei mesi sono i più intensi, ma secondo psicologi e neurobiologi può durare anche fino a due anni.

Poi, succede qualcosa che per molti è spiazzante: l’altra persona smette di sembrare perfetta. I difetti iniziano a emergere, le abitudini che prima sembravano tenere iniziano a infastidire. Ma non è detto che sia la fine dell’amore. Potrebbe essere l’inizio di qualcosa di più autentico. O anche no.

Amore o infatuazione: come scoprire se chi abbiamo al nostro fianco è la persona giusta

Una volta chiarito cos’è l’innamoramento, tocca rispolverare anche il significato dell’amore. Quello vero, che arriva dopo. Passata la fase iniziale – quella in cui il cervello produce dopamina e l’altro ci sembra perfetto – subentra qualcosa di diverso. L’euforia si placa, la passione rallenta, ma se la base è solida entra in gioco l’ossitocina: l’ormone che tiene insieme, costruisce, apre alla fiducia. È lì che si comincia a progettare, a condividere, a restare.

Amore o infatuazione: come scoprire se chi abbiamo al nostro fianco è la persona giusta – ot11ot2.it

Ma a quel punto, un dubbio sorge spontaneo: e se una volta svanita la magia ci si accorge di aver fatto un buco nell’acqua? Succede più spesso di quanto si pensi.

Eppure, anche durante l’infatuazione qualcosa si può intuire, basta non farsi accecare dall’entusiasmo. Serve osservare. Come reagisce quando qualcosa va storto? Perde le staffe o resta presente? Come tratta camerieri, colleghi, persone da cui non ha nulla da ottenere? Le sue tendenze sono in linea con le nostre? E soprattutto: quegli atteggiamenti o abitudini li accetteremmo da un nostro parente se ci convivessimo? Questa è forse la prospettiva che ci può aiutare più di tutto.

Importante anche notare quanto spazio lascia alla nostra libertà. Se ogni gesto affettuoso è una richiesta di presenza o conferma, forse non è amore, ma bisogno. Conta anche quanto ascolta, come parla di sé e come gestisce un ‘no’. Se lo prende sul personale o sa accettarlo senza farci sentire in colpa.

Se già nella fase facile qualcosa scricchiola, è probabile che più avanti il castello crolli. L’amore che dura, invece, si riconosce dalla semplicità con cui si affrontano le cose: non servono effetti speciali, serve coerenza, attenzione, stabilità emotiva. Un amore sano non crea ansia, non ci fa sentire in debito. Si può sbagliare, parlare, discutere. Senza paura di rompersi.

Daniela Guglielmi

Potrei dire di essermela cercata, ma la verità è che la scrittura ha trovato me. Classe '94, scrittrice per caso e oggi redattrice a tempo pieno. La mia avventura con la scrittura è iniziata per gioco, quando qualche anno fa ho mollato tutto per ritrovare me stessa. Da allora collaboro con diverse riviste e blog, trasformando un semplice passatempo in una carriera a tempo pieno. Non amo la superficialità: mi nutro di approfondimenti e cerco sempre di andare oltre l'apparenza delle cose.