Prima di bere l’acqua del rubinetto, è importante fare attenzione a questo dettaglio: rischi effetti collaterali sulla salute.
Il consumo o meno dell’acqua del rubinetto è tutt’oggi argomento di dibattito. Tendenzialmente, gli esperti consigliano di evitare l’acquisto dell’acqua in bottiglia. Non si tratta solo di salvaguardia dell’ambiente, bensì di tutela della salute. È provato, di fatto, che all’interno dell’acqua confezionata siano presenti delle microplastiche.
Al contempo, è bene tenere in considerazione un altro dettaglio. Consumare l’acqua del rubinetto è consigliato a condizione che vengano rispettati determinati parametri. Un dettaglio importante è individuabile con l’olfatto. Se percepite un odore particolare, è importante seguire alcuni step prima di consumare l’acqua della vostra cucina.
Prima di bere l’acqua del rubinetto, è opportuno verificare che non emani odore di cloro. La potabilità, di fatto, dipende da un processo di “clorazione”, che usufruisce di questo particolare agente chimico per uccidere i batteri ed evitare eventuali contaminazioni. È bene sottolineare che la sua quantità è molto bassa, per cui l’assunzione difficilmente causa problemi alla salute. Ciò nonostante, è meglio seguire questi semplici step prima di bere l’acqua del rubinetto.
In primo luogo, è importante far decantare l’acqua. Il cloro è un elemento chimico volatile, per cui – laddove riempiate, ad esempio, una brocca – è sufficiente lasciarla con il tappo aperto per qualche ora, così da favorire la completa eliminazione della sostanza. Un secondo escamotage consiste nel bollire l’acqua per 10-15 minuti, lasciarla quindi raffreddare e consumarla dopo qualche ora.
Il terzo metodo risiede nell’installazione di un purificatore. Si tratta di un sistema di filtraggio dell’acqua domestica, posizionato proprio sotto il lavello della cucina o del bagno. Infine, potete farvi aiutare dal limone. Se il sapore del cloro è tropo forte, un po’ di succo di agrume oppure una fetta del frutto vi aiuterà a contrastare l’acre sapore (e odore) di chimico. Il problema del cloro, dunque, non è tanto da attribuire a potenziali effetti collaterali.
Si tratta soprattutto di un disagio legato al gusto e all’odore forte. Tutto cambia se sussiste il rischio che l’acqua sia contaminata. Per qualsiasi dubbio è meglio chiedere ad un’autorità esperta oppure al proprio amministratore condominiale. Il retrogusto di cloro, però, è un buon segno, poiché significa che l’acqua del vostro rubinetto è passata per il processo di “clorazione”.