Brutte notizie per milioni di persone che hanno ricevuto la Naspi: ora lâInps chiede indietro i soldi. Vediamo il motivo e cosa occorre fare per non passare guai.
LâInps dĂ ma lâInps a volte toglie o, peggio ancora, chiede indietro ciò che aveva elargito. Talvolta tocca ai pensionati che si vedono costretti a restituire anche un anno intero di pensione, questa volta, invece, tocca a coloro che hanno ricevuto la Naspi, lâindennitĂ di disoccupazione.
La Naspi, come tutti ben sappiamo, è unâindennitĂ che spetta ai lavoratori dipendenti che hanno perso il posto non per loro volontĂ . Non vale, dunque, in caso di dimissioni volontarie o di licenziamento per motivi gravi. Si tratta di un aiuto per consentire di tirare avanti alle persone che si sono ritrovate disoccupate allâimprovviso. Situazione purtroppo sempre piĂš frequente, soprattutto dalla pandemia di Covid in avanti.
Fin qui nulla di nuovo. Ma ora, con un colpo di coda inaspettato, tanti beneficiari dellâindennitĂ stanno ricevendo lettere da parte dellâInps che chiede di restituire, per intero o in parte, i soldi ricevuti tramite la Naspi. Naturalmente, oltre allo stupore, câè il problema che la maggior parte delle persone non sa nemmeno dove andare a prendere tutto quel denaro. Ma cosa sta succedendo? Come mai tale richiesta?
LâInps sta mettendo in ginocchio decine e decine di ex percettori della Naspi, lâindennitĂ di disoccupazione che spetta ai dipendenti che hanno perso il lavoro non per propria volontĂ . LâIstituto di Previdenza Sociale sta chiedendo indietro i soldi. Vediamo le ragioni di questa anomalia.
La Naspi può essere erogata fino ad un massimo di 24 mesi anche se lâimporto non è sempre lo stesso: a partire dal sesto mese decresce del 3% ogni mese. Quello che molti non sanno è che questo aiuto può essere erogato o mensilmente o anche in unâunica soluzione in forma anticipata.
Infatti spesso alcuni ex dipendenti chiedono di riceverla tutta in anticipo in modo da avere il denaro necessario per rimettersi in carreggiata e avviare una loro attivitĂ autonoma. Ma se, anzichĂŠ avviare una propria impresa, firmano un nuovo contratto come dipendenti prima dei 24 mesi, allora sono tenuti a restituire per intero la somma ricevuta.
Ma non è tutto perchĂŠ una nuova sentenza della Cassazione ha stabilito che, anche in caso di attivitĂ autonoma, se il lavoratore ha svolto per un certo periodo il lavoro da dipendente, è tenuto a restituire una parte della Naspi ricevuta in forma anticipata. Nello specifico lâimporto da restituire varierĂ a seconda della durata del lavoro con contratto subordinato. In conclusione lâInps può richiedere indietro la Naspi erogata in unâunica soluzione se, prima del termine dei 24 mesi, il soggetto lavora anche per poco tempo come dipendente.