Molti contribuenti si stanno muovendo per aggiornare, o fare per la prima volta l’ISEE: se hai questo debito la soglia si abbassa.
Quando si parla di ISEE, la sensazione diffusa è sempre la stessa: troppo alto, troppo severo, troppo penalizzante – alcuni non lo fanno proprio per questo. Eppure ci sono situazioni in cui non è il reddito a pesare davvero, ma qualcosa che abbiamo dimenticato di dichiarare. È curioso pensare che proprio i debiti, che ci mettono ansia ogni mese, possano invece aiutarci.
Già, perché alcuni debiti sono voci fondamentali che incidono direttamente sul calcolo dell’ISEE. Il problema è che spesso non vengono nemmeno considerati. Il risultato? Un ISEE più alto del dovuto, che taglia fuori da bonus, agevolazioni, riduzioni e sostegni. Ma si può rimediare, anche adesso.
Prima di fasciarci la testa, partiamo da un principio base: i debiti, in linea massima, non fanno abbassare l’ISEE, ma ce n’è uno che cambia tutto. Ed è quello che moltissime persone dimenticano di inserire. – CAF compresi.
Stiamo parlando del debito residuo del mutuo per l’acquisto o la costruzione della prima casa. Un dato spesso ignorato o tralasciato, ma che ha un peso enorme nel calcolo finale. Se ad esempio un’abitazione vale 120.000€ ai fini IMU, ma ci sono ancora 80.000€ di mutuo da rimborsare, il valore effettivo che entra nell’ISEE è solo 40.000€. Una differenza enorme, che può far scendere l’indicatore anche di 4.000 o 5.000€. Il problema è che molte famiglie non lo dichiarano: alcuni CAF non lo chiedono, altri lo ignorano, molti non sanno neanche che sia possibile inserirlo.
E qui arriva l’errore più comune: pensare che per correggere la situazione serva l’ISEE corrente. In realtà, quello che va fatto è rifare l’ISEE ordinario, quello del 2025, anche se non è stato fatto ad inizio anno. Il modello corrente si usa solo in caso di variazioni importanti del reddito, come licenziamenti o riduzioni di stipendio.
Per tutto il resto, correzioni comprese, basta e avanza una nuova DSU ordinaria. Si può fare in qualsiasi momento dell’anno. Anche ora, ad aprile. Anche a giugno, a luglio, a ottobre. L’importante è non aspettare troppo, soprattutto se ci sono bonus in ballo: ad esempio, l’Assegno Unico viene ricalcolato solo per i mesi successivi alla presentazione del nuovo ISEE, quindi conviene muoversi entro l’estate per non perdere nulla.
Cosa serve? Un estratto mutuo aggiornato al 31 dicembre 2023 e la pazienza di rifare la DSU, online o tramite CAF. E i risultati si vedono subito. Una famiglia con due figli e un ISEE a 17.000€, con il mutuo dichiarato, può scendere sotto i 15.000 € e ottenere le maggiorazioni dell’Assegno Unico. Uno studente universitario che supera i 23.000€ potrebbe ritrovarsi a 18.000 €, con l’accesso garantito a borse di studio e sconti. Insomma, un piccolo dettaglio che potrebbe valere tanto.