Attenzione perché quest’anno il Governo ha introdotto novità importanti in materia fiscale: in particolare, se non conosci un certo dettaglio, pagherai molte piè tasse del dovuto.
Siamo vicini all’appuntamento più importante dell’anno: quello con il commercialista per la dichiarazione dei redditi. Come ben sappiamo dal 2024 in poi in materia fiscale sono cambiate parecchie cose con il Governo di Giorgia Meloni. Ad esempio le aliquote Irpef sono passate da 4 a tre.
Dallo scorso anno, infatti, c’è stato l’accorpamento della prima e della seconda fascia di reddito e, fino a 28.000 euro lordi all’anno, l’aliquota sarà del 23% per tutti con un vantaggio di due punti percentuali per i redditi medi, rispetto a prima. Infatti, fino al 2023, l’aliquota per chi aveva un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro era del 25%.
Con la manovra di Bilancio 2025 è stata introdotta anche un’importante novità che riguarda chi ha una Partita IVA a regime forfettario, il regime agevolato che paga una flat tax sull’Irpef e che è esente da IVA. Chi non è aggiornato e non conosce questa novità, rischia di pagare un mucchio di tasse in più del dovuto.
Grandi novità, a partire da quest’anno, per tutti quei liberi professionisti che hanno una Partita Iva a regime forfettario: il Governo di Giorgia Meloni ha introdotto una modifica di grande rilievo ma chi si è perso questo “dettaglio” rischia di dover pagare un mucchio di soldi in più del dovuto.
Come anticipato nel paragrafo precedente, il regime forfettario è un regime agevolato che si rivolge a liberi professionisti che non fatturano più di 85.000 euro all’anno. L’agevolazione principale consiste nel non dover pagare l’IVA e di pagare solo una flat tax sull’Irpef che, per i primi 5 anni dall’apertura della Partita IVA, corrisponderà al 5% per poi passare al 15% a vita.
A fronte di tanti vantaggi, però, anche qualche piccolo svantaggio: chi fruisce del regime forfettario non può scaricarsi nulla, nemmeno le visite mediche o medicinali che acquista in farmacia né l’affitto. Ora, però, proprio in tal senso arriva una bella novità. Da quest’anno, infatti, i rimborsi ricevuti dai clienti per spese effettuate in anticipo dal libero professionista, potranno essere dedotti e, dunque, non andranno a far crescere il reddito imponibile su cui viene applicata l’Irpef.
Per fare un pratico esempio: se io ho un cliente che mi paga un rimborso di 5000 euro in quanto, per svolgere il lavoro che mi ha chiesto ho dovuto acquistare un’attrezzatura di quella cifra, questi 5000 euro non andranno ad accumularsi al mio reddito. Naturalmente i commercialisti sono già informati di tutto ma, siccome ormai molte persone, procedono autonomamente tramite Spid, alla propria dichiarazione dei redditi, chi non conosce questa novità rischia di non dedurre i rimborsi e, dunque, di pagare più tasse del dovuto.