Il 1701 nella dichiarazione dei redditi permetterà ai contribuenti di ricevere soldi sul conto corrente. Scopriamo perché.
Bisogna arrivare preparati a maggio quando ci si recherà presso un CAF per inviare come di consuetudine la dichiarazione dei redditi. Sappiamo che c’è tempo fino al 30 settembre ma per ricevere l’eventuale rimborso già a luglio o agosto ci sarà la corsa alla presentazione non appena sarà possibile.
La dichiarazione dei redditi consente di inserire le spese sostenute nel 2024 e detraibili in modo tale da maturare un rimborso. La somma arriverà per i dipendenti direttamente in busta paga e per i pensionati sulla pensione. I tempi di erogazione variano in base al momento dell’invio del modello 730. I lavoratori riceveranno il rimborso il mese successivo mentre i pensionati dopo due mesi. Se l’importo è alto e supera i 4 mila euro, invece, l’attesa sarà più lunga perché l’Agenzia delle Entrate dovrà verificare l’esattezza dei dati che hanno portato a cifre elevate.
Sono parecchi i documenti da utilizzare per la corretta compilazione delle dichiarazione dei redditi. Dalla Certificazione Unica alle visure catastali di terreni e fabbricati fino alle ricevute, scontrini e fatture attestanti le spese ammesse a detrazione. Spese sanitarie, universitarie, veterinarie, di ristrutturazione e così via. Da non dimenticare il codice 1701.
Il codice 1701 riguarda il trattamento integrativo (il Bonus Renzi per intenderci) introdotto per aiutare i dipendenti e lavoratori assimilati con redditi medio-bassi, tra 8.500 e 28 mila euro. Si tratta di un’integrazione del reddito che aumenta l’entrata familiare di 100 euro al mese. Non si tratta di una cifra elevata ma comunque utile per affrontare le spese.
Una puntualizzazione, l’importo pieno di 100 euro è erogato con redditi entro i 15 mila euro. Salendo ci sarà un decurtazione legata alla differenza tra le detrazioni fiscali spettanti e l’imposta lorda. Sopra i 28 mila euro non si riceverà alcun trattamento integrativo. I datori di lavoro sostituti d’imposta anticipano la somma – che ricordiamo non concorre alla formazione del reddito ed è esente da tassazione – in busta paga per poi recuperare il credito successivamente tramite modello F24.
Ad utilizzare il codice 1701 sono i datori di lavoro che devono compensare il credito maturato e permettere ai lavoratori di ottenere l’importo sul conto corrente. Qualora il dipendente non dovesse trovare nella sezione Erario dell’F24 il credito compensato potrà recuperare i 1.200 euro in dichiarazione dei redditi durante la compilazione del modello 730. Riceverà il rimborso in tempi brevi a condizione che il codice 1701 sia inserito correttamente.