C’è un bonus utilissimo per le famiglie che ma che in pochi conoscono. Ecco di cosa si tratta e come si ottengono fino a 760 euro.
I bonus sono diventati negli ultimi anni una forma di aiuto fondamentale per famiglie più o meno numerose. Che si tratti di un accredito diretto o, del sempre più comune ed utilizzato, rimborso sulle spese del Modello 730 poco importa. Il problema dei bonus è che sono diventati così tanti che non si conoscono; in molti per esempio non sanno di poter ottenere una detrazione dalla dichiarazione dei redditi che arriva fino a 760 euro. Vediamo di cosa si tratte e come si riesce ad avere.
Con la dichiarazione dei redditi 2025, la cui stagione di presentazione è appena iniziata, è possibile ottenere un rimborso che arriva fino alla somma di 760 euro grazie alle detrazioni per le spese passive legate al mutuo. Si tratta del cosiddetto Bonus mutuo prima casa e permette di risparmiare una piccola parte delle spese legate all’acquisto dell’immobile di residenza.
Nei fatti questo bonus permette a chi accende un mutuo per acquistare, costruire ma anche per ristrutturare le prima casa una detrazione del 19% degli interessi passivi maturati per una spesa massima di 4mila euro. Il potenziale rientro è appunto di 760 euro detratti direttamente dalla dichiarazione dei redditi.
Per accedere a questa tipologia di detrazione è fondamentale però rispettare alcuni requisiti:
La detrazione si può effettuare anche se nell’immobile vive un altro familiare stretto (coniuge, figli o genitori) l’importante è che si rispetto l’aspetto della dimora abituale per il richiedente. Se il mutuo è cointestato, ogni dichiarante può detrarre ovviamente solo la parte effettivamente pagata rispetto alla quota di proprietà.
Altra cosa fondamentale da tenere in considerazione poi, è la tipologia di mutui che possono rientrare in questa detrazione. Parliamo essenzialmente di tre forme:
Altre forme di mutui, come quelli accesi per acquisti di seconde abitazioni, sono esclusi.
Infine per ottenere il rimborso fiscale occorre conservare alcuni documenti. Stiamo parlando di: contratto di mutuo ipotecario; atto di compravendita dell’immobile; quietanze di pagamento degli interessi passivi; comunicazioni bancarie riferite agli interessi passivi; certificazioni catastali che accertano l’uso abitativo dell’immobile.