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Misurare il rischio di corruzione: il progetto dell’ANAC per una pubblica amministrazione più trasparente

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Delania Margiovanni

La lotta alla corruzione non può basarsi solo su indagini e repressione: occorrono strumenti concreti per prevenirla, monitorarla e valutarla in modo sistematico. È su questa base che nasce l’iniziativa promossa dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014–2020, con l’obiettivo di sviluppare indicatori per misurare il rischio di corruzione a livello territoriale e promuovere la trasparenza all’interno della pubblica amministrazione.

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Un progetto per quantificare il rischio e sostenere le politiche anticorruzione

Il progetto, avviato nel 2018, intende fornire al sistema pubblico un set di indicatori affidabili per valutare il rischio di corruzione e la capacità di contrasto delle amministrazioni pubbliche. Questa metodologia consente non solo di rilevare aree critiche e comportamenti a rischio, ma anche di monitorare nel tempo l’efficacia delle politiche di prevenzione messe in campo.

La finalità è duplice: da un lato prevenire la corruzione attraverso l’uso di strumenti analitici e reti di collaborazione interistituzionale, dall’altro promuovere la trasparenza e il controllo civico, rendendo disponibili dati e informazioni in formato aperto.

Indicatori per prevenire e contrastare l’illegalità

Gli indicatori territoriali, settoriali e per livello di governo sviluppati da ANAC servono a identificare i contesti amministrativi più esposti a fenomeni corruttivi. Vengono costruiti a partire dall’analisi delle banche dati amministrative, considerando variabili significative che possono segnalare anomalie o situazioni di rischio.

L’obiettivo è arrivare a disporre di misure sintetiche, validate e aggiornabili, in grado di supportare le funzioni di controllo, indirizzo e pianificazione sia a livello centrale che locale. La metodologia prevede anche la creazione di indicatori di contrasto, utili per valutare l’impatto delle politiche anticorruzione già attuate.

Una metodologia condivisa e riconosciuta

Uno degli elementi più innovativi del progetto riguarda la costruzione di una metodologia standard per la misurazione del rischio di corruzione, attualmente assente a livello nazionale ed europeo. Il progetto prevede infatti la validazione degli indicatori da parte del SISTAN, il Sistema Statistico Nazionale, con l’obiettivo di integrare questi strumenti nella produzione statistica ufficiale.

L’ambizione è che tale metodologia possa diventare un riferimento anche per altri Paesi europei, contribuendo alla costruzione di un approccio armonizzato alla valutazione dei rischi corruttivi e all’efficacia delle misure di prevenzione.

Trasparenza, partecipazione e monitoraggio civico

Il progetto non si limita alla produzione tecnica di dati e indicatori, ma punta anche a coinvolgere cittadini, ricercatori e policy maker. Attraverso la pubblicazione di report periodici, l’organizzazione di iniziative di monitoraggio civico e la promozione del riuso dei dati, si intende favorire una cultura della trasparenza e della legalità diffusa.

L’ANAC pubblica sul proprio sito istituzionale gli indicatori in formato open data, con tutte le informazioni accessibili nel rispetto della normativa sulla privacy. Questo consente una maggiore fruibilità dei dati e stimola la partecipazione della società civile nel controllo dell’operato delle amministrazioni.

Un lavoro corale tra istituzioni

Alla realizzazione del progetto collaborano numerose istituzioni pubbliche: oltre all’ANAC, partecipano il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Giustizia, la Corte dei Conti, ISTAT, il Dipartimento per la Funzione Pubblica, l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, e l’Agenzia per la Coesione Territoriale.

Il Protocollo d’intesa firmato nel 2017 tra questi soggetti definisce le modalità di collaborazione e lo scambio di dati necessari alla costruzione e aggiornamento degli indicatori. La disponibilità di banche dati integrate e interoperabili è infatti uno degli elementi essenziali per il successo dell’iniziativa.

Risultati attesi e impatto previsto

L’esperienza punta ad ampliare l’offerta di statistiche territoriali sui fenomeni corruttivi, migliorandone l’accessibilità e l’utilizzo da parte delle amministrazioni e dei cittadini. I dati raccolti permetteranno di redigere analisi di contesto dettagliate, stimare l’efficacia degli interventi normativi e supportare la programmazione di nuove azioni preventive.

Tra i risultati attesi, vi è anche la riduzione delle aree grigie nei settori più esposti, grazie a un utilizzo mirato degli indicatori da parte degli enti di controllo e delle autorità locali. Inoltre, il coinvolgimento diretto della società civile nel monitoraggio aumenterà la pressione positiva verso comportamenti amministrativi corretti e trasparenti.

Un modello trasferibile

Il valore del progetto non si esaurisce nel suo ambito operativo: la metodologia, i dati e le soluzioni sviluppate potranno essere replicate da altre amministrazioni, anche al di fuori del perimetro del PON Governance. Si tratta quindi di un modello di governance esportabile, capace di generare impatti positivi sul lungo periodo, in linea con i principi dell’Open Government.

Con oltre 5 milioni di euro di budget e una durata prevista di 36 mesi, l’iniziativa promossa da ANAC si conferma come uno dei più ambiziosi tentativi italiani di coniugare analisi dei dati, prevenzione della corruzione e partecipazione civica.

Conclusioni

Affrontare il fenomeno della corruzione richiede strumenti complessi, multidisciplinari e soprattutto condivisi. Il progetto di ANAC si inserisce in questa prospettiva, proponendo un approccio innovativo basato su dati, indicatori e collaborazione istituzionale. Se adeguatamente implementato e sostenuto, potrà diventare un riferimento importante per il miglioramento della qualità amministrativa e per il rafforzamento della fiducia tra cittadino e pubblica amministrazione.

Delania Margiovanni

Passione innata per il make up e per tutto ciò che concerne la bellezza e la cura del corpo. Elargire consigli è la mia prima missione, la seconda è quella di convertire le donne svogliate!!!